MATTEO TONINELLI E I PRIMI 400 KG DI STACCO DA TERRA
È passato circa un anno dal mio ultimo articolo. Il tempo non è più dalla mia parte e il primo World’s Strongest Man (WSM) vinto da Oleksii Novikov mi sembrava un’occasione perfetta per concludere questa divertente avventura. Ma il terremoto generatosi il 18 Dicembre non poteva che farmi uscire dal mio antro.
Quel giorno, Matteo Toninelli, a soli 23 anni, ha riscritto la storia staccando da terra 400 kg.
La carriera sportiva del giovane, nato a Pontedera, inizia con il pugilato, sport molto caro a suo padre, che gli offre una solida base atletica e lo lancia nel mondo dell’agonismo.
Desideroso di cambiare prospettiva, nel 2019 si iscrive alla GymBro’93, palestra che ancora non sapeva sarebbe diventata per lui una seconda casa. Ai tempi (solo due anni e mezzo fa) l’ormai ex pugile non aveva idea di cosa fosse lo strongman, ma dopo aver visto Iulian Irimia, il suo allenatore, sollevare inusuali oggetti e muovere imponenti carichi iniziò ad interessarsi a quello che diventerà lo sport del suo cuore. Ironicamente sono i press ad imporsi come punto di forza all’inizio, con un 100 kg di push press, a pareggiare il peso corporeo, ottenuto in poco tempo.
Quello stesso anno la prima gara, un Maxima, in cui Matteo esordisce con 116 kg di Axle Clean&Press nella categoria -105 kg. Il pugilato gli aveva fatto assaggiare il gusto della competizione, subito apprezzato, ma quel giorno scoprì che era lo strongman lo sport in cui poteva davvero esprimere se stesso rimuovendo i suoi freni inibitori: “Ero portato. Uno sport che mi piaceva, soprattutto perché mi prende il matto. Davanti ad un massimale impazzisco”.
La sua crescita è esponenziale. Il 24 Ottobre 2020, dopo poco più di un anno e alla tenera età di 21 anni, Matteo infrange il record italiano di Stacco da terra nella categoria Open, portando l’asticella a 370 kg. Lì il nuovo obiettivo, ancora più folle e ancora più amibizioso: 400 kg di Stacco da terra.
Dopo un periodo in cui la vita ha portato il giovane fenomeno a perdere la presa sul suo nuovo amato sport, l’annuncio di nuove gare riaccende la fiamma. Ripresi gli allenamenti in piena forma e testata la carrozzeria in una gara di Max Log e Stacco presso il Bunker 48, la preparazione non poteva andare meglio.
Il 18 Dicembre Matteo arriva in gara a 125 kg di peso corporeo (distribuiti su 2 metri d’altezza), carico e pronto a dar spettacolo. La gara si apre con un Axle Clean&Press in cui, dopo un testa a testa con il campione in carica, Alessandro Castelli, il giovane si aggiudica il nuovo record italiano con 169 kg.
Segue la prova che aspettava con ansia, lo Stacco da terra. Crampi e tensione davanti a qualcosa che valeva più di un semplice massimale sembravano voler ostacolare l’impresa, ma quel giorno Matteo era inarrestabile. Al fischio dell’arbitro si lega al bilanciere, tira con tutta l’intensità di cui è capace e conclude l’alzata con una delle sue canoniche infilate. I primi 400 kg in Italia.
Ripensando alla gara, il Toscano è quasi deluso. L’Axle Clean&Press aveva margine e, per come andava l’allenamento, nello Stacco si poteva puntare più in alto.
E da qui, quali sono le mire di questo promettente atleta?
L’obiettivo è solo uno, tra sogno e realtà: vincere l’WSM. Non per presunzione, ma per ambizione, Matteo già guarda al punto più alto della piramide dello strongman. Conscio che la strada per raggiungere quel palcoscenico sarà lunga e tortuosa, percorsa attraverso il duro lavoro, non solo fisico, ma soprattutto mentale, Matteo è altrettanto consapevole che per arrivare a quei livelli sia necessario puntare e paragonarsi ad atleti del calibro di Oleksii Novikov e di Mateusz Kieliszkowski.
E come dargli torto? Lo strongman è molto più di press e stacco, ma con i numeri che ha portato in gara, calcare le grandi arene non sarebbe impensabile. 170 kg è il peso di ingresso di molti Max Axle Clean&Press in gare internazionali, come nel Giants Live Strongman Classic 2021, dove ben quattro atleti hanno fallito l’alzata. E 400 kg di Stacco da terra rappresentano il livello minimo per gareggiare con i mostri, anche se lo stesso Kieliszkowski ha dovuto aspettare ben oltre i 23 anni per poterli raggiungere.
Questo temerario percorso è ancora lungo per Matteo, ma se continuerà a crescere come sta facendo, se farà affidamento sulla tecnica oltre che sulla sua immensa forza bruta e sull’esplosività, e se non smetterà di lavorare sulla testa, non ci potremo stupire quando lo vedremo gareggiare con i giganti.
L.Z.